Matteo Renzi inizia la sua avventura con quaranta parlamentari. La prima mossa formale è la sfida (in tv) a Matteo Salvini. I numeri di Italia Viva preoccupano il governo.
Riparte da quaranta parlamentari e dalla sfida a Salvini l’ex premier Matteo Renzi che, ospite a Porta a Porta, ha regalato qualche informazione importante sui retroscena della crisi di governo e sulla nascita del suo nuovo partito.
Il dato di fatto è che l’ex numero uno del Pd non parte certo in un clima di entusiasmo politico. Giuseppe Conte ha chiesto un colloquio a Mattarella perché la situazione è evidentemente cambiata, il Movimento 5 Stelle teme di doversi sedere al tavolo con lo storico avversario e Nicola Zingaretti ha un’arie esterrefatta di chi in effetti non ci ha capito molto in questa storia.
Il nuovo partito di Renzi
L’ex Pd ha detto e ripetuto che il suo progetto politico, Italia Viva, nasce per i giovani e non per i sindaci o i governatori. Non vuole avere nulla a che fare con la tradizione dei palazzi, vuole allargare la base politica.
La prima mossa: “Sfido Matteo Salvini in tv”
L’ex segretario del Partito democratico, come primo passa formale dopo la scissione ha lanciato la sfida a Matteo Salvini, un faccia a faccia in tv, magari proprio a Porta a Porta. Un confronto tra quelli che in molti vedono i due candidati premier che correranno alle elezioni ben prima della scadenza naturale del governo giallorosso.
Matteo Renzi riparte da quaranta parlamentari
Ma ovviamente qualche volto noto c’è nel nuovo partito di Matteo Renzi, che riparte da quaranta parlamentari tra Camera (25) e Senato (15). Più del previsto, anche se il leader della nuova forza politica ha voluto sottolineare il fatto di aver lasciato tutto nelle mani di Zingaretti. Una scissione soft per non delegittimare il Partito democratico in questa stagione di governo al fianco del Movimento Cinque Stelle.
I numeri di Italia Viva preoccupano il governo
La domanda che circola nei palazzi governativi è una: i quaranta parlamentari di Renzi rafforzano o indeboliscono la maggioranza di governo? Per il diretto interessato la sua scissione, anche se non ama e non usa questo temine, è un vantaggio per l’esecutivo giallorosso. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte invece vede solo un’altra mina vagante, un potenziale problema, un’altra testa con cui discutere. Un fattore che fa aumentare le percentuali di caduta del governo prima della naturale scadenza.